“Il cammino: il thriller dell’identità – intervista ad Anya Niewierra”

Anya Niewierra

Il cammino

DOMANDE DI: Federica Cervini 

SPAZIO CURATO DA: Laura Crottini

TRADUZIONE A CURA DI: Laura Crottini e Federica Cervini

Il cammino

Buongiorno cari lettori, la graditissima ospite del nostro spazio interviste di oggi è Anya Niewerra con il suo nuovo libro “Il cammino” (Neri Pozza, 2024) letto e recensito dalla nostra Federica (Link recensione).

Anya Niewerra, autrice olandese, conosciuta soprattutto per il suo romanzo “Il cammino” , titolo che è stato per più di un anno in vetta alle classifiche olandesi come miglior Thriller.

THRILLER LIFE: Nelle pagine del tuo thriller “Il cammino” sono vivide le descrizioni del paesaggio e dei luoghi da visitare di valore artistico e storico lungo il Cammino / versante francese. Hai compiuto tu stessa il Cammino di Santiago? E se sì: cosa ha rappresentato questo viaggio per te?

ANYA NIEWIERRA: Si, ho affrontato la Via Podiensis, che parte da Le Puy en Velay nel massiccio centrale francese ed è stata un esperienza sconvolgente. Inizialmente ho iniziato il cammino per ricerca, nell’estate del 2019, ma dopo soli due giorni l’idea del libro è finita in background e mi son concentrata sul sentiero pensando solo alle cose basilari come trovare la tappa in cui rifornirmi di acqua o prendimi cura delle piaghe sotto i miei piedi.

Pian piano diventi più consapevole del tuo corpo e i sensi si svegliano: inizi a vedere meglio, sentire meglio, gustare meglio, sentirti meglio e soprattutto inizi a percepire ciò che non si vede, come in un trucco di magia; ad un certo punto ho persino “percepito” che un temporale era in arrivo.

Allo stesso tempo proprio camminando compresi come anche la vita sia un continuo cambiamento; camminando ogni cosa cambia continuamente passo dopo passo e soprattutto feci mio il concetto che la speranza è sempre all’orizzonte: dopo la pioggia sorge sempre il sole, dopo il dolore torna di nuovo la gioia!

Ultima cosa – ma non per importanza – ho compreso come la felicità non necessita di grandi cose bastano natura, cibo e acqua, qualche vestito, delle scarpe da trekking, un letto in cui dormire e una buona compagnia con cui cenare.

THRILLER LIFE: Lotte si interroga in ogni capitolo circa l’identità di Emil – e soffre scoprendo che non è colui che lei ha conosciuto. Secondo te, al di là della situazione drammatica di “Il cammino”, possiamo conoscere a pieno chi ci sta accanto? Ed è giusto per una coppia “dirsi tutto”?

ANYA NIEWIERRA: Le persone cambiano come risultato della dinamica dei posti dove sono e delle persone con cui interagiscono per questo motivo la persona con cui stai vivendo ora sarà diversa da quella di domani. Proprio per questa ragione penso che non potremo mai conoscere veramente una persona poichè non ne condividiamo le esperienze nello stesso momento.

Per quanto riguarda la coppia penso che la vita umana sia un accumulo infinito di eventi e di risposte ad essi, per questo non potrai mai condividere effettivamente tutto con la persona amata, bensì condividerai solo quegli eventi ed azioni che ti paiono urgenti in quel momento.

THRILLER LIFE: Parlaci dell’affettuoso e dolcissimo rapporto tra Lotte e Caroline – una sorta di sua figlia adottiva.

ANYA NIEWIERRA: In quanto genitore spesso si prendono decisioni che contribuiscono alla felicità dei figli, ma non contribuiamo alla nostra felicità. Per esempio – durante il cammino – Lotte pensa alla proposta di matrimonio di Paul, il padre di Caroline. Lotte ritiene questa proposta accettabile perché sarebbe la via migliore per crescere la dodicenne Caroline, allo stesso tempo Lotte non prova forti emozioni per Paul ed è semplicemente il suo amore di madre a parlare nella decisione.

THRILLER LIFE: “Mi piacerebbe farlo. Solo camminare, mangiare e dormire, e abbandonare il mio passato” queste sono le parole che Emil rivolge a Lotte quando sta prendendo la decisione di compiere il Cammino di Santiago. Quale è a tuo parere il valore del passato? È giusto allontanarsene? Ed è possibile? E a proposito del camminare: che significato e valore ha il Cammino? Sei d’accordo che camminare permetta di riflettere sul valore della vita?

ANYA NIEWIERRA: Quando vivi costruisci – inevitabilmente – un passato, e proprio vivendo tu impari e cresci e al contempo commetti errori che, purtroppo, vengono spesso riconosciuti come tali solo molto tempo dopo e così diventano dei rimpianti. Ovviamente non possiamo scappare dal nostro passato poichè qui risiedono le nostre radici e non possiamo nemmeno cambiare il nostro passato; possiamo a però cambiare il “come” pensiamo a questo passato e scendiamo ad accordi con esso cercando così di imparare dai nostri sbagli.

A proposito del cammino, passo dopo passo ci si avvicina sempre più all’essenza effettiva dell’essere umano; camminare in mezzo alla natura è un’attività del tutto innata in un uomo, alla fine prima di evolverci eravamo cacciatori/raccoglitori il che significa che l’uomo camminava, piazzava trappole e cercava cibo nella natura giorno dopo giorno. Percorrendo il cammino di Santiago ci si avvicina a questa nostra essenza primordiale, proprio per questo molti pellegrini si sentono più vicini a loro stessi durante il percorso.

THRILLER LIFE: Quali sono state le tue motivazioni a parlare nel tuo thriller della guerra dei Balcani? Ritieni che l’Europa – con le proprie singole spinte nazionalistiche – stia oggi correndo il medesimo pericolo che ha vissuto la ex Jugoslavia?

ANYA NIEWIERRA: Sono nata nel 1964 e quindi sono figlia della guerra fredda, la mia intera infanzia è stata dominata dal terrore di una guerra nucleare e quando il muro di Berlino cadde nel 1989 ricordo la grande euforia, al punto che la mia generazione pensò di esser quella della pace duratura. Proprio per questo lo shock fu enorme nel 1990 quando scoppio la guerra in Yugoslavia; la domanda che sorse spontanea fu: “perchè mai hanno fatto una cosa del genere?” Ed è proprio a questa domanda che cerco di dare risposta tramite il mio libro “il Cammino”.

Proprio per la stessa ragione penso che si, l’Europa dei giorni nostri stia correndo lo stesso rischio della Yugoslavia, ed è la ragione per cui ha scritto questo libro: per rendere le persone pronte e ricettive riguardo la guerra.

THRILLER LIFE: Quali sono stati gli autori con la lettura dei quali sei cresciuta e diventata una scrittrice?

ANYA NIEWIERRA: Ci sono così tanti autori, sapete, io non guardo la TV… quindi leggo moltissimo! Questi sono solo alcuni dei miei preferiti: “Il nome della Rosa” di Umberto Eco, “La casa degli spiriti” di Isabelle Allende, “L’amore ai tempi del colora” di Gabriele Garcia Marquez, “orgoglio e pregiudizio” di Jane Austen… e molti altri!

THRILLER LIFE: Vuoi lasciare un messaggio di saluto ai lettori di ThrillerLife?

ANYA NIEWIERRA: Formate sempre il vostro pensiero personale e mantenete alta la vostra voce, non siate parte del gregge!

La redazione di Thriller Life ringrazia Anya Niewerra e l’equipe Neri Pozza per la disponibilità.

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