Se il cane non abbaia di Louise Hegarty

Se il cane non abbaia
“È così difficile capire come sono veramente le persone…”

Se il cane non abbaia

Recensione di: Alessandra Boschini

TRAMA:

Irlanda, vigilia di Capodanno. Come ormai di consuetudine, per il compleanno di Benjamin sua sorella Abigail affitta una grande casa in campagna e organizza una festa a tema, in cui si gioca a Cena con delitto. A poco a poco arrivano tutti gli invitati: c’è Margaret, la bellissima ex fidanzata di Benjamin; Stephen, l’amico d’infanzia per il quale Abigail ha sempre avuto un debole; Cormac e Olivia, freschi di fidanzamento; Barbara, la collega di Benjamin che nessuno conosce; e Declan, amico del festeggiato da sempre, appassionato di gioco d’azzardo. Si chiacchiera, si gioca, si beve, c’è chi bacia qualcuno che non dovrebbe, mentre il cuore di qualcun altro viene spezzato.

Fino a quando la mattina successiva Benjamin viene trovato morto nel suo letto, con la porta della camera chiusa dall’interno e nessun segno di effrazione. Secondo la polizia e il medico legale si tratta di un suicidio, ma i presenti sono increduli. Improvvisamente, l’universo di Abigail crolla: il suo amatissimo fratello non c’è più e nessuno sa spiegarsi il perché.

Ed ecco che, in un mondo sottosopra in cui nulla è più come prima, fa il suo ingresso Bell, un eminente detective che, assieme al suo braccio destro Sacker, è deciso a scovare l’assassino di Benjamin: la casa ha ora un maggiordomo, un giardiniere e una governante. È un mistero a porte chiuse e tutti sono sospettati. Mentre i due conducono le indagini, Abigail affronta il dolore della perdita di Benjamin, e inizia a chiedersi se il vero mistero non sia proprio la vita di suo fratello…

RECENSIONE:

Un esordio letterario, quello di Louise Hegarty, che lascia il lettore sbalordito e sorpreso. L’autrice è riuscita a sconvolgere e scardinare i canoni classici del giallo, partendo dall’enigma della camera chiusa per arrivare a una tragicommedia demenziale, paradossale e assurda.

Nel primo e lungo capitolo vengono presentati ambientazione, personaggi e delitto. Yen Tree House, una villa in stile palladiano, “un luogo pieno di pace, un rifugio tra campagna, boschi e ampie vallate”, è l’ambiente ideale per questa storia.

La vigilia di Capodanno un gruppo di amici si riunisce per festeggiare il compleanno di Benjamin; organizzatrice dell’evento è la sorella Abigail, che li ha invitati per una festa a tema. Si giocherà nientemeno che a “Cena con delitto”. Ogni invitato ha ricevuto una lettera in cui viene svelato il proprio ruolo e una bozza di copione ma “sono previste e gradite le improvvisazioni”. Il gioco impegna gli ospiti e, tra tartine e vino, arrivano ubriachi al brindisi di mezzanotte e al taglio della torta. Il mattino seguente, come in un giallo che si rispetti, c’è un morto: il festeggiato.

Con l’arrivo della polizia, giungono alla villa anche un detective privato, Auguste Bell, e il suo assistente Sacker. La scena si sposta su questi due strani personaggi che sembrano ricalcare le gesta di Sherlock Holmes e del fido Watson. Due figure “completamente diverse e per questo funzionavano”.

Sacker sembra esistere al solo scopo di offrire al lettore uno sparring partner contro il quale Bell possa misurare il suo cervello, e non perde occasione per ribadirlo.

I capitoli si fanno brevissimi: si susseguono testimonianze e interrogatori e compaiono un’ex fidanzata, amici, segretaria, sorella, vicini di casa, servitù, datori di lavoro e una zia molto eccentrica accompagnata da una medium. Moventi e congetture, alibi e pettegolezzi vengono portati alla luce. Tutti sembrano nascondere qualche segreto e tutti avrebbero avuto almeno un motivo per uccidere Benjamin.

Louise Hegarty ha strutturato la trama di “Se il cane non abbaia” come un gioco enigmistico, sfidando il lettore, “a cui vengono dati tutti gli elementi necessari a risolvere il crimine usando logica e deduzione”, a trovare la soluzione.

Con il sapore del giallo antico, quel mix di Agatha Christie e Stuart Turton, “Se il cane non abbaia” vi farà spremere le meningi, vi strapperà qualche sorriso e vi farà tornare più e più volte sulle pagine lette perché controsensi, dubbi e macchinazioni sconvolgeranno tutto ciò che credevate di aver intuito.

Il finale lascia il lettore con parecchi punti di domanda irrisolti: forse il preludio per un seguito?

TRADUZIONE  Stefania Bertola

EDITORE: Mondadori

PAGINE: 276

Anno di pubblicazione: 2025

AUTORE: 

Louise Hegarty

Louise Hegarty è una scrittrice irlandese. Ha pubblicato numerosi racconti su diverse riviste letterarie ed è stata la prima vincitrice del Sunday Business Post/Penguin Ireland Short Story Prize. Vive a Cork e Se il cane non abbaia è il suo primo romanzo.

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