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Un animal sauvage di Joel Dicker

Copertina di un animal sauvage di Joel Dicker

Un animal sauvage

Recensione di Cristina Casareggio
Rubrica Orizzonti a cura di Alessandro Quadri Di Cardano

2 luglio 2022, due ladri stanno per rapinare una importante gioielleria di Ginevra. Ma questo non sarà un colpo come tutti gli altri. Venti giorni prima, in un elegante sobborgo sulle rive del lago, Sophie Braun sta per festeggiare il suo quarantesimo compleanno.

La vita le sorride, abita con il marito Arpad e i due figli in una magnifica villa al limitare del bosco. Sono entrambi ricchi, belli, felici. Ma il loro mondo idilliaco all’improvviso s’incrina. I segreti che Arpad custodisce cominciano a essere troppi perché possano restare nascosti per sempre. Il loro vicino, un poliziotto sposato dalla reputazione impeccabile, è ossessionato da quella coppia perfetta e da quella donna conturbante.

La osserva, la ammira, la spia in ogni momento dell’intimità. Nel giorno del compleanno di Sophie, un uomo misterioso si presenta con un regalo che sconvolgerà la sua vita dorata.

I fili che intrappolano queste vite portano lontano nel tempo, lontano da Ginevra e dalla villa elegante dei Braun, in un passato che insegue il presente e che Sophie e Arpad dovranno affrontare per risolvere un intrigo diabolico, dal quale nessuno uscirà indenne. Nemmeno il lettore.

Recensione

Conclusa la saga dei Baltimore, Joel Dicker, in Un animal sauvage, suo settimo romanzo, ci porta nella sua Ginevra, ricca e lussuosa, ma anche luogo ideale per una rapina.

Il romanzo si apre con una data, il 2 luglio 2022, quando due rapinatori entrano in una gioielleria.

Questa, sarà centrale durante tutto il romanzo, perché tutta la narrazione ruota nei giorni precedenti e successivi a questo evento, con continui salti temporali.

Una tecnica cara all’autore e che si ritrova in ciascuno dei suoi libri.

Venti giorni prima della rapina, cominciamo a conoscere i quattro protagonisti del romanzo.

Sono due coppie: Sophie e Arpad, Greg e Karine.

Vicini di casa, che abitano a quattro chilometri dal centro di Ginevra, a Coligny, un sobborgo chic caratterizzato da dimore di lusso immerse nel verde.

La casa di Sophie e Arpad è un cubo di vetro, un design unico e innovativo, contornato dal bosco.

“ils se réveilleraient tous les matins dans ce cadre enchanteur

Sophie è un avvocato, con uno studio nel centro di Ginevra.

Si è trasferita in Svizzera dopo essere cresciuta a Saint Tropez.

Ha studiato a Parigi, dove è entrata in uno studio prestigioso, e si è poi trasferita a Ginevra seguendo un cliente importante e facoltoso, che le ha promesso il lavoro della sua vita.

È una donna bellissima, affascinate, conscia del suo stile e della sua grazia.

Una donna innamorata del proprio marito, che vive nella casa perfetta, con una famiglia perfetta.

Unica “pecca” nel suo stile classico e impeccabile, un tatuaggio rappresentante una pantera, che copre un’intera coscia.

Arpad è un banchiere di successo, che ha lasciato Saint Tropez seguendo Sophie.

A Ginevra ritrova l’amore della sua vita, con la quale ha costruito una famiglia apparentemente perfetta: due figli, una posizione sociale, una vita meravigliosa.

“Arpad et Sophie Braun étaient le couple idéal et les parents comblés de deux enfants merveilleux.

Ben diversa la situazione dell’altra coppia protagonista: Greg e Karine.

Greg è un poliziotto delle squadre speciali, anche se nessuno sa di questo ruolo, solo la moglie.

Uomo tutto d’un pezzo, ligio al dovere e di grande esperienza, si mostra spesso poco attento ai bisogni reali della sua famiglia.

Ad esempio, è stato lui a volersi trasferire, innamorato della pace di Coligny, anche se vivono nella zona meno prestigiosa, non potendosi permettere una grande dimora come quella dei loro vicini.

Karine è commessa in un negozio di moda nel centro di Ginevra.

Avrebbe preferito rimanere a vivere vicino al suo lavoro, ma ha assecondato la scelta del marito di spostarsi in periferia.

È una donna sempre impegnata, tra lavoro, figli e casa.

Le due coppie sono legate da un’amicizia che li porta a passare molto tempo insieme, nonostante la differente situazione economica.

Karine e Sophie si riconoscono subito come affini, diventano l’una per l’altra un sostegno e un’amica importante.

Greg, invece, scopre di non essere immune al fascino di Sophie, e ne diventa letteralmente “obsédé”, ossessionato.

Inizia così ad approfittare delle passeggiate con il cane per spiare la sua bella vicina, quando questa si sveglia, o nell’intimità della sua vita quotidiana.

Lo stile di Dicker in Un animal sauvage è come sempre suadente e incalzante.

I continui salti temporali di Un animal sauvage, portano ad ogni pagina un tassello nuovo, e mantengono alta l’attenzione del lettore.

Le ambientazioni, che siano la bellissima e maestosa Ginevra, con le sue banche e le sue gioiellerie di lusso, o l’altrettanta snob Saint-Tropez, dove vivono i genitori di Sophie, e dove la coppia passa molto tempo insieme ai propri figli, sono perfettamente descritte e ricche di dettagli.

Ciò permette al lettore d’immedesimarsi con il racconto.

In Un animal sauvage, la bellezza dei luoghi si contrappone all’oscurità dei personaggi.

Ognuno dei protagonisti di Un animal sauvage nasconde un segreto, ognuno ha qualcosa che non vuole mostrare agli altri. Fauve è il personaggio che rompe l’equilibrio narrativo e smuove la trama verso una crisi profonda.

L’ambiguità dei suoi sentimenti per Sophie, sembrano sconvolgere tutto e tutti, tanto che le due coppie appaiono sul punto di scoppiare.

Sempre più guidato dalla propria ossessione, Greg si convince che qualcosa non quadri con la storia narrata dal nuovo arrivato, e si tuffa a capofitto in una indagine che potrebbe costargli caro.

La capacità di Dicker di costruire trame complesse e perfettamente pianificate, che abbiamo potuto apprezzare nelle opere precedenti, con Un animal sauvage sembra giungere a un livello ancora superiore.

I capitoli sono brevissimi e quindi molto incalzanti.

Ogni parola pare scelta scupolosamente per permettere al lettore di comprendere questo dramma famigliare, che vira al noir, passando per il thriller.

La suspence è in ogni pagina di Un animal sauvage, e i misteri rimangono tali fino alla fine.

La tecnica dei flashback, con continui salti temporali dal passato al presente, cara a Dicker, è gestita nuovamente con grandissima maestria.

Ciò permette al lettore di non perdere mai il filo narrativo, e di aggiungere preziosissimi dettagli alla vicenda, che s’incastrano perfettamente come pezzi sapientemente cesellati di un grande puzzle.

La rapina del 2 luglio 2022 si rivela alla fine come un pretesto per un’indagine profonda e toccante sulle dinamiche di coppia, in cui la perfezione non esiste e niente è come sembra, perché tutti nascondono qualcosa.

Editore: Rosie & Wolfe
Pagine: 416
Anno pubblicazione: 2024

Joël Dicker è uno scrittore svizzero, nato a Ginevra nel 1985.

La verità sul caso Harry Quebert – il titolo che l’ha fatto scoprire al grande pubblico dei lettori – è il suo secondo romanzo.

Il primo, Les derniers jours de nos pères, ha ricevuto il Prix des écrivains genevois nel 2010.

La verità sul caso Harry Quebert ha ottenuto il Grand Prix du roman de l’Académie Française 2012 e il Prix Goncourt des lycéens 2012, ed è stato tradotto in oltre 25 lingue.

Nel 2016 Bompiani pubblica La tigre.

Di grande successo anche La scomparsa di Stephanie Mailer (La Nave di Teseo 2019), L’enigma della camera 622 (La Nave di Teseo 2020) Il caso Alaska Sanders (La Nave di Teseo 2022).

Sempre con La nave di Teseo, esce Un animale selvaggio (Un animal sauvage)

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