Le streghe non dormono
Domande a cura di: Laura Cortese
Spazio a cura di: Sharon Lattanzi

Autore: Alice Bassoli è nata a Reggio Emilia. Appassionata di storie sin da bambina, inizia a scrivere dopo i trent’anni. Tra le sue opere troviamo “La ninnananna degli alberi”, finalista del concorso Amazon Storyteller 2022 e “Le streghe non dormono” recensito dalla nostra Laura (QUI la recensione)
ThrillerLife: ciao Alice! È un piacere averti ospite e ti ringraziamo per il tempo dedicato. Iniziamo subito!
La Golena e la Bassa padana: luoghi sconosciuti ai più ma che per te rappresentano le origini.
Com’è stato ambientare “Le streghe non dormono” qui? Ti ha risvegliato ricordi legati a situazioni particolari oppure è stata una scelta dettata dal fatto che si tratta di un’ambiente che conosci molto bene e che puoi descrivere con facilità?
Alice Bassoli: grazie a voi, ragazzi, grazie infinite per questa splendida opportunità! Ho scelto di ambientare il romanzo nella mia terra per un’esigenza profondamente autobiografica. Per riuscire a dare un’impronta realista e coerente ai miei romanzi preferisco parlare di ciò che conosco. In realtà, è stato piuttosto complesso inserire una cornice narrativa capace di evocare quella sensazione claustrofobica di oscurità, disagio e inquietudine, vi spiego il perché.
Quando scrivo, faccio leva sulle mie emozioni. Questi sono i miei luoghi, luoghi che ho interiorizzato, che mi trasmettono emozioni di altro genere. Quindi, per raggiungere il mio obiettivo, ho raccolto le impressioni di diverse persone che non vivono qui ma che, di tanto in tanto, vengono a passeggiare lungo la riva del Po. Ho assorbito le loro emozioni, le ho interiorizzate e tradotte in prosa.
ThrillerLife: tarocchi, malocchio e bamboline voodoo: il pane quotidiano di Elvira. Sono argomenti che ti appassionano oppure è stata una scelta presa solo ai fini della caratterizzazione del personaggio della “strega”?
Alice Bassoli: sarò sincera: la magia nera mi spaventa ma allo stesso tempo mi incuriosisce parecchio. Nelle campagne emiliane e mantovane bagnate dal Po, sono sopravvissute diverse figure legate al mondo della magia. Magia “buona”, per lo meno. Basti pensare alle segnatrici: donne che possiedono il dono di guarire attraverso antichi rituali tramandati di generazione in generazione. Con gesti precisi e preghiere (custodite gelosamente!), curano disturbi come distorsioni, il fuoco di Sant’Antonio e molto altro.
Da noi, molte persone si affidano ancora a loro per guarire (letteralmente!) da questi mali. La loro gestualità è profondamente efficace. Ma non finisce qui. Pensate che un tempo, quando si avvicinava un temporale, i contadini legavano due ferri del camino a forma di croce ed esponevano quella croce sulla facciata della casa che era rivolta al temporale, nella speranza che quel gesto bastasse a preservare casa e raccolto dalla distruzione. E spesso e volentieri funzionava!
E ancora, nelle stalle, la notte di Sant’Antonio un tempo era proibito entrare, perché si credeva che gli animali parlassero tra di loro. Sono cresciuta in questo clima di magia e superstizione che da sempre mi affascina e quindi probabilmente mi è venuto naturale inserire un po’ di questa magia dentro questa storia.
ThrillerLife: il giornalista Pietro Incantevole è una figura dall’animo tormentato, testimone del suicidio della madre. Lo troviamo anche in alcuni dei libri da te auto pubblicati. Ti sei ispirata a qualcuno in particolare nella sua creazione?
Alice Bassoli: in realtà no, non mi sono ispirata a qualcuno di specifico. Quando si crea un personaggio si rubano alcuni tratti della personalità di una persona che conosci, altri dal personaggio di un romanzo che ti è piaciuto, altri sono semplicemente frutto della tua immaginazione. Si shakera tutto nella speranza che poi il risultato sia coerente.
ThrillerLife: i bambini descritti nel libro, in particolare Alessandro e Paolo, compiono azioni piuttosto cattive, sono pieni di odio e poveri di empatia. Pensi ci siano tanti bambini così al giorno d’oggi? E cosa può fare la società per educare al meglio questi ragazzi?
Alice Bassoli: credo che i bambini non siano più cattivi degli adulti, in realtà, ma che semplicemente risultino spietati perché non hanno filtri, perché non hanno ancora indossato la maschera che gli adulti sono costretti a mettersi addosso per sopravvivere in società. Un bambino malvagio e prepotente conserverà la sua indole anche dopo, quando sarà diventato un uomo maturo. Sarà solo più abile nel controllarsi. Educare una persona a sviluppare empatia verso il genere umano è indispensabile e bisogna agire per tempo. La compassione, la pietà verso il prossimo per alcune persone è innata, per altre serve un vero e proprio processo educativo (scolastico e familiare) e conviene intervenire in tenera età.
ThrillerLife: Jessica e Daniele vivono la classica storia clandestina. Non ti chiederò se è ispirata a un’esperienza che hai vissuto in prima persona però vorrei sapere quale consiglio daresti alle donne che scelgono di essere “l’altra”?
Alice Bassoli: al cuore non si comanda, è vero, ma, ahimè, chi si addentra in quel tipo di storia sa già in partenza che soffrirà: chi sceglie di essere “l’altra” spesso manifesta, in qualche misura, una tendenza al sacrificio o all’autosabotaggio. Potrebbe ripetere dinamiche relazionali disfunzionali, che arrivano dal proprio passato, o preferire una relazione che abbia meno vincoli e meno aspettative rispetto a un rapporto ufficiale. Per alcune donne, la relazione clandestina è a tutti gli effetti una sfida, un vero e proprio gioco di seduzione che tiene alta la tensione emotiva. Nella maggior parte dei casi, credo però che se ne esca distrutte e svuotate.
ThrillerLife: hai tre libri del cuore?
Alice Bassoli: “Io non ho paura”, di Ammaniti, autore che adoro alla follia per la sua straordinaria capacità di far respirare i suoi personaggi attraverso le pagine: non sono dei semplici “attori” che recitano una parte, ma sono persone reali, vere, vive. I suoi libri mi sconvolgono piacevolmente.
“La promessa del buio” di Riccardo Bruni, un giallista meraviglioso. Ho iniziato a scrivere gialli dopo aver letto i suoi libri. Una vera fonte di ispirazione per me.
“Tre gocce d’acqua” di Valentina D’Urbano: finisci di leggere questo romanzo e hai la convinzione granitica di aver conosciuto tutti i suoi personaggi. Una prosa genuina, screziata, per nulla patinata, un pugno nello stomaco che continua a far male anche a distanza di anni.
ThrillerLife: prima di salutarci, quale messaggio vorresti lasciare ai lettori di ThrillerLife?
Alice Bassoli: beh, potrei dare qualche consiglio (non richiesto), per esempio:
- date una seconda possibilità a quel libro che avete scartato qualche mese fa.
- sperimentate generi che solitamente screditate: potreste rimanere piacevolmente sorpresi.
- i libri devono farvi tanta compagnia. I personaggi devono diventare vostri amici. Non è quello che state provando leggendo quel libro? Lasciatelo perdere e seguite il consiglio della Carrà: trovatene un più bello!
- consigliate sempre i libri che vi sono rimasti nel cuore a persone che conoscete o che non conoscete. La lettura è anche condivisione.
- spargete i libri per la casa, non lasciateli solo sugli scaffali della vostra libreria. I libri, come le piante, stanno bene dappertutto.
Di nuovo vi ringrazio infinitamente per lo spazio che avete dedicato a questa bella chiacchierata. Per me, è stato un piacere enorme!
Un abbraccio grande grande
Alice