Rosso sangue, 6 racconti da 6 maestri del genere di AA.VV.

Rosso sangue

Rosso sangue

Dal poliziesco al noir, dal giallo sardo al thriller dalle tinte forti, dall’ambientazione medievale a quella contemporanea, una raccolta di racconti ad alta tensione, firmata da alcune delle voci più note e amate della narrativa di genere.

Michael Connelly ci porta ad Avalon, sull’isola di Santa Catalina, nella baia di Los Angeles, dove il detective Searcy deve fare i conti con un turista che non è affatto quello che sembra, in un racconto inedito di rara forza, che introduce un nuovo, straordinario personaggio, ed è già diventato la base per una serie tv.

Con la sua Ragnatela , Paola Barbato ci descrive una donna a cui basta un minuscolo, insignificante dettaglio per iniziare a tessere la propria tela.

Alafair Burke racconta, con la maestria di sempre, una storia in cui la miglior vendetta è tutt’altro che il perdono.

Carla Maria Russo riporta alla luce una figura quasi dimenticata della storia medievale, Cunizza da Romano, sorella del più celebre Ezzelino e vittima di oscure trame.

Santiago Posteguillo, con l’inconfondibile ricchezza di dettagli della sua penna di autore di romanzi storici, ci racconta di un prezioso manoscritto trovato accanto a una mummia… e del mistero che ha svelato al mondo.

Francesco Abate, infine, porta in scena un colonnello che, nella Cagliari della Seconda guerra mondiale, si trova coinvolto in una misteriosa vicenda di spie, assassini e jazz.

Storie di mistero, di paura, di astuzia investigativa, storie perfette per gli amanti del thriller che in ognuna di queste pagine potranno addentrarsi nel lato oscuro dell’animo umano.

RECENSIONE

Rosso sangue, 6 racconti da 6 maestri del genere è una silloge che spazia nel tempo, nei luoghi e nei contesti più diversi, in cui la protagonista trasversale è la tensione narrativa.

I colpi di scena spiccano come guizzi di genialità, giocati in un brivido freddo senza fine.

Ma andiamo con ordine e presentiamo, ad uno ad uno, i diversi racconti di Rosso sangue

Francesco Abate con Jazz o di sabotaggio, ci trasposta nel sud della Sardegna, nel periodo della Seconda guerra mondiale, quando nell’isola le forze alleate si trovano a fronteggiare i baluardi di un regime caduto che tenta di non arrendersi.

La descrizione dei territori è efficacia, tanto che ci si sente dentro al paesaggio, osservatori di un “fiume mansueto” o dei “lecci che ogni tanto spuntano solitari sul terreno brullo” o della “polvere fine e bianca” che si alza dalla strada, tanto da dimenticare che il pericolo è dietro l’angolo.

Quando il nemico si materializza è troppo tardi e il lettore, così come i personaggi del racconto, sono presi alla sprovvista, spiazzati e increduli.

Spetterà ai militari prescelti affrontare, sotto copertura, una missione ad alto rischio.

Il loro compito sarà quello di scoprire i colpevoli che con un attentato hanno fatto saltare in aria la Jeep e i suoi occupanti.

Il piano per individuare i sabotatori è ingegnoso, ma a ogni scena cambia la prospettiva ed entrano in gioco elementi inaspettati fino a un finale assolutamente inatteso.

Paola Barbato nel suo La ragnatela ci presenta un personaggio femminile inquietante, privo di freni inibitori, ricco di un’intelligenza perversa che la porta a utilizzare scaltramente tutte le armi di cui dispone.

Il suo obiettivo è conquistare un’identità affettiva da sempre mancante nella sua vita, e a riprova di tale assenza non sfugge al lettore che il nome della protagonista non è mai indicato.

Al pari del più velenoso dei ragni viventi, tesse la ragnatela in cui cadranno le vittime predestinate, persone ricche di umanità e gaiezza, ricche cioè di quelle qualità che a lei sono precluse.

Il suo piano per pareggiare i conti con gli sberleffi della vita è assolutamente criminale, ma basterà la sua scelleratezza a farla vincere?

Alafair Burke con La mossa vincente, ci parla di una donna vittima di stupro, ma questa donna è anche una poliziotta e tale particolare complica terribilmente la vicenda.

Il crimine avviene proprio mentre la protagonista è impegnata in un’azione sotto copertura, diretta a smascherare uno stupratore seriale violento.

In questo racconto il gioco dell’inversione dei ruoli è anche la chiave della suspense.

Vittime, carnefici e assassini si scambiano il personaggio con apparente casualità, scoprendo che la distanza che li separa è risibile e incostante.

È sufficiente, infatti, che un singolo evento si dispieghi in un modo imprevisto per far sì che tutto si trasformi e che una poliziotta dai trascorsi specchiati scopra la sua insospettata attrazione per il color rosso sangue.

Michael Connelly ambienta il suo racconto ad Avalon, sull’isola di Santa Catalina, nella leggendaria baia di Los Angeles.

Il vicesceriffo Searcy, un inguaribile abitudinario, osserva come tutte le mattine l’arrivo del traghetto delle 7.10 e i nuovi arrivi sull’isola.

Tutto appare scontato, come sempre, ma all’improvviso il suo guardo esperto fissa un passeggero anomalo e, complice una situazione fortuita, constata che il sospetto porta la pistola.

È un particolare allarmante che lo spinge a indagare. Grazie ai riscontri avuti da un agente dell’FBI, Searcy scopre dei retroscena inquietanti che gli fanno ipotizzare un preciso movente per quella presenza sull’isola.

Ma nulla è come appare e la vicenda si conclude in maniera imprevedibile e tragica.

Santiago Posteguillo nel suo La decima Musa, parte dal presupposto “magico” che ogni atto creativo derivi dall’intercessione delle Muse, tanto che, pur di garantire la continuità delle Arti giunge a far resuscitare l’anima di quella che ritiene essere la decima Musa, e cioè la mirabile poetessa Saffo.

Tra un flash storico e un richiamo all’odierno, invocando a testimoni Platone e Aristotele, l’autore narra del ritrovamento di un prezioso manoscritto della poetessa.

È così che le testimonianze di Saffo giungono fino a noi, nonostante gli squallidi tentativi di figure storiche abbiette che tentano di cancellarne la memoria.

Quale altro fatto può, più di questo, testimoniare che la poetessa è la decima Musa?

Saffo è quindi resa immortale e continua a inviarci i suoi scritti a dispetto del tempo e della storia. Una narrazione romantica e struggente che rende emotivamente partecipi del colpo di scena finale: il drammatico dolore senza fine della separazione e della perdita, come solo Saffo ha saputo rivelare nelle sue poesie.

Carla Maria Russo con la sua inconfondibile capacità di integrare vicende storiche e narrazione, ci presenta Cunizza da Romano, sorella del più celebre Ezzelino.

Scopriamo che la protagonista è colta, intelligente, raffinata e tanto altro, ma che per appartenenza di genere, inevitabilmente, occupa una posizione fragile, anche se fragile lei non è.

Integrata nel suo contesto sociale il destino di Cunizza è deciso dai suoi familiari maschi che la considerano una proprietà da giocare nei rivoli di mille alleanze, nonché preda di ogni possibile intrigo purché si consolidino poteri e ricchezze di una dinastia.

La sua è la storia di un vile inganno da cui però saprà rialzarsi e ricostruire una propria dignità a dimostrazione che essere donna è una debolezza solo nei pensieri e nella mente degli avidi e dei meschini.

Ciò che colpisce maggiormente in queste storie, tutte raccontate con maestria e tecnica narrativa eccellente, è una tensione profonda che penetra nella mente del lettore, spesso giocata su un cambio di passo improvviso, su una deviazione inimmaginabile che muta il percorso di vita in un tragico destino.

In queste storie si vive una sorta di immersione che tiene sotto scacco il lettore.

La potenza narrativa è accompagnata da una scioltezza tecnica impareggiabile e per il lettore è possibile cogliere, sottotraccia, come i nuovi eventi vadano a comporre un puzzle inesorabilmente sinistro.

Le trame sono coinvolgenti, crude in certi passaggi.

Spesso si sviluppano a partire da una condizione di apparente armonia versus un dramma celato che appare improvviso sulla ribalta della scena.

In questi racconti – Rosso sangue – riscopriamo l’altra faccia della medaglia dell’animo umano, quella che più spesso è inaccessibile e inconfessabile, giocata fino in fondo nel torbido dell’imprevedibilità, così vicina per certi versi alla vita comune sia del passato che dell’oggi, tanto da rendere tutto ancora più inquietante.

Una menzione particolare va alla presentazione di Luca Crovi che prepara il terreno per farci addentrare con il giusto spirito nella lettura, e ci permette di condividere il segreto di quanto l’imprevedibilità dalle tinte forti e inquietanti sia “tremendamente affascinante”, affascinante come un segreto Rosso sangue.

Traduzione: Giada Fattoretto, Alfredo Colitto, Adele Ricciotti
Editore: Piemme
Pagine:116
Anno pubblicazione: 2022

AUTORI di Rosso sangue

Michael Connelly
Statunitense, scrittore di thriller, inizia a lavorare come giornalista. La maggior parte dei suoi libri riguarda le indagini di un detective del Dipartimento di Polizia di Los Angeles, Hieronymus. I suoi libri sono stati tradotti in 31 lingue diverse. L’autore ha vinto il Premio Bancarella nel 2000 con Il ragno, ed è stato insignito nel 2010 del prestigioso Raymond Chandler Award.
Francesco Abate
È giornalista professionista per l’«Unione Sarda». Pubblica il suo primo romanzo, Mister Dabolina, nel 1998. Nel 1999 vince il premio Solinas con Ultima di campionato. Nel 2006 inizia la collaborazione con Massimo Carlotto pubblicando Catfish a cui fanno seguito altri titoli sia in collaborazione che da solista. Il corregidor del 2017, con Carlo A. Melis Costa è il suo primo romanzo storico. Nel 2018 pubblica, Torpedone Trapianti.
Paola Barbato
Classe 1971, è sceneggiatrice di fumetti, compresi dei numeri fondamentali di Dylan Dog. Nel 2006 intraprende la carriera di scrittrice, pubblicando il suo primo romanzo thriller, Bilico. Nel 2008 il suo secondo romanzo Mani nude vince il Premio Scerbanenco. Ha lavorato per la televisione (la fiction Nel nome del male, trasmessa da Sky nel 2009). Nel 2021 ha scritto Vista da qui.
Alafair Burke
È stata pubblico ministero a Portland, Oregon, e attualmente insegna diritto penale alla Hofstra Law School di New York. È autrice di diversi thriller di successo e con La città del terrore è stata per settimane in cima alle classifiche britanniche e americane. Ha scritto a quattro mani con Mary Higgins Clark, Così immobile tra le mie braccia e La sposa era vestita di bianco.  Nel 2021 ha pubblicato nuovamente con Mary Higgins Clark Perché mi appartieni. Nel 2021 pubblica da solista, Dalla parte sbagliata.
Santiago Posteguillo
Filologo e linguista, insegna letteratura inglese all’Università Jaume I di Castellón de la Plana. Del 2013 pubblica L’Ispanico, primo volume di una trilogia dedicata a Traiano. Nel 2014 pubblica L’Africano, primo romanzo di una nuova trilogia su Scipione, a cui seguono nel 2018 gli altri due volumi: Il tradimento di Roma e La fine di Scipione. Del 2019 sono numerosi i suoi romanzi storici pubblicati.
Carla Maria Russo
Vive da molti anni a Milano, dove si è laureata in Lettere Moderne. È appassionata di ricerca storica. Ha pubblicato numerosi romanzi storici di successo, tra cui citiamo La sposa normanna (2005),L‘amante del Doge (2008), La bastarda degli Sforza (2015) Nel 2018, il suo romanzo L’acquaiola è stato candidato al Premio Strega e ha vinto il Premio Pavoncella e il Premio Viadana.

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