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Tutta colpa di Chopin di Cristina Aicardi & Ferdinando Pastori

Tutta colpa di Chopin di Aicardi & Pastori, copertina
Le risate ed il buon umore abbondano per tutto il libro, ma attenzione perché questo romanzo è un cozy crime, quindi…gatta ci cova!

Tutta colpa di Chopin

Recensione di Ba

A Milano l’estate non ne vuole sapere di cedere il passo all’autunno, così come Olga Cazzaniga Peroni di stare lontana dai guai. Questa volta è il furto subito da un’amica a fornirle l’occasione di tornare a collaborare con l’investigatore privato Franco Reali.

Inizialmente restio a occuparsi del caso, Reali finisce comunque per accettare l’incarico nonostante la presenza ingombrante della vulcanica brianzola, ricomponendo così una delle coppie più improbabili e fuori dagli schemi del giallo italiano.

L’investigatore e la sua squadra dovranno non solo trovare il filo rosso che collega la Brianza a Milano, ma anche provare a imbrigliare l’incontenibile Olga.

Mistero, azione e ironia sono gli ingredienti di questa nuova commedia gialla dove i personaggi, già apparsi in Dolce da morire, tornano in scena ancora più imprevedibili, scorretti e coinvolgenti che mai.

Recensione

È finalmente arrivato il secondo capitolo di avventure della spumeggiante bionda Olga Cazzaniga Peroni.

Questa volta la vediamo in Tutta colpa di Chopin, alle prese con Ottavia, la sorella perfetta, ma rifatta, e con la sua amica Emma, che ha subito un furto nella villa di Monticello, nella verde e tranquilla provincia brianzola.

In realtà, Olga non vedeva l’ora di trovare la scusa ideale per incontrare di nuovo Franco, il bell’investigatore milanese che l’aveva aiutata a smascherare il fidanzato della nipote Olivia in Dolce da morire.

Da parte sua Franco, nonostante i buoni propositi di rifiutare ulteriori coinvolgimenti, viene travolto “dall’uragano” Olga e accetta l’incarico: provare a recuperare parte del bottino rubato, ovvero un cammeo della mamma di Emma e un carillon, il classico (e dolcissimo) carillon con la ballerina che danza sulle note di Chopin.

Olga si trova divisa tra due uomini: il coprotagonista, Franco Reali, e il Nero, un personaggio che i lettori della serie già conoscono perché, nel volume precedente, aveva contribuito alla risoluzione del caso.

Il Nero è molto preso da Olga e la invita fuori, si sente attratto da lei e lo ammette senza problemi; mentre Franco fa il possibile per evitarla, ma se la ritrova sempre fra i piedi, e poi quando non è con lui, ne sente la mancanza; è anche infastidito dal fatto che esca con il suo amico.

Nel mezzo del triangolo, c’è l’indagine per tentare di recuperare la refurtiva, compreso il carillon che il ladro trova in un cassetto della scrivania, di fianco ad una scatola contenente un’antica pistola.

Perché questo carillon si trova in un cassetto?

Non dovrebbe essere nella camera della figlia? Questo è il nodo cruciale della vicenda, che scioglieremo accompagnando Olga e Franco in questa nuova avventura.

Una scrittura brillante, mai banale, sapientemente dosata tra battute taglienti e sagaci, humor, momenti di commozione, dialoghi veloci e divertenti, che fanno di questo romanzo una piccola perla, al punto che persino Maurizio de Giovanni lo ha definito un “giro sulle montagne russe. Senza reti e senza freni” (dalla quarta di copertina).

Tutti i personaggi sono descritti con grande precisione e costruiti con grande realismo.

In particolare, la protagonista è la figura meglio riuscita, soprattutto perché molto sfaccettata nella sua caratterizzazione psicologica.

Le si addicono alla perfezione, quindi, le parole di Umberto Eco:

“Forse questo personaggio non è mai esistito, ma avrebbe meritato di esistere

Infatti Olga è:

Vulnerabile

“La vedi? Indicando Villa Odilla. È bellissima, ma isolata. Lì dentro mi sento prigioniera, chiusa in una gabbia dorata….ecco, di tutto questo, non ne posso più…ho l’impressione di trovarmi a una distanza incolmabile dalla vita. Io …voglio sentirmi ancora viva”.

Sarcastica

“Quindi…non credi sia giunto il momento di fare il sopralluogo…per scovare tracce, indizi, piste…insomma, tutte quelle cose che fanno gli investigatori veri, hai presente?!

Implacabile

“Al quarto tentativo di chiamata andato a vuoto Olga è sul piede di guerra…Allora, hai già scoperto qualcosa? Ci sono novità? Piste da seguire? Come ci dobbiamo muovere?”
“Chiedo l’aiuto del pubblico o quello da casa, il 50/50 non mi basta, riesce a inserirsi Franco travolto dalle domande. Alla stasi erano dei principianti, sei peggio della goccia cinese e della Vergine di Norimberga messe insieme

Ironica

“Grazie, sei un tesoro. Non come il tuo amico lì davanti che se lo mandi a salvare le donzelle in pericolo ti ritrovi Raperonzolo schiantata sotto la torre… e l’estinzione di tutte le principesse delle favole


Editore: Laurana Editore
Pagine: 232
Anno pubblicazione: 2024

A questo link puoi leggere la nostra intervista agli autori

Cristina Aicardi vive e lavora in Brianza. Leggere e viaggiare sono le sue passioni.

Da dieci anni è caporedattore del web magazine letterario “MilanoNera”, per il quale scrive articoli e recensioni.

Dolce da morire è stato il suo primo romanzo.

Ferdinando Pastori, piemontese di nascita e milanese d’adozione, ha pubblicato due raccolte di racconti, Piccole storie di nessuno e Vanishing Point, e i romanzi No Way Out, Euthanasia, Nero imperfetto, Il vizio di Caino, Rosso bastardo e L’ultimo respiro della notte.

Suoi racconti sono presenti in diverse antologie e collabora con “MilanoNera”. Dolce da morire è stato il suo primo romanzo a quattro mani.

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