Brian Freeman: il maestro del thriller svela i segreti del suo ultimo romanzo

Brian Freeman nato a Chicago nel 1963, è uno dei maggiori autori americani di thriller ed è amatissimo anche in Italia.

Tra i maggiori successi di Brian Freeman, in Italia, ricordiamo: Immoral (Piemme, 2006), che ha vinto il Macavity Award, Il veleno del sangue (Piemme, 2013), vincitore degli International Thriller Awards, La ragazza di pietra (2014), Ai morti non dire addio (2016) e La donna che cancellava i ricordi (Piemme, 2017), che inaugura una nuova serie, con un nuovo protagonista, il tormentato detective Easton.

Ricordiamo inoltre: Il giorno più buio (Piemme, 2018), La verità sbagliata (Piemme, 2019) e Doppia identità (Piemme, 2020). Scritto precedentemente con Robert Ludlum è uscito nel 2021 Bourne. Bersaglio in movimento (Rizzoli).

Lo ritroviamo in “Il rumore del silenzio”, Piemme 2023, letto e recensito per Thriller Life da Sartisa Qui

Brian Freeman ha gentilmente accettato di rispondere alle nostre domande.

Thrillerlife: “La prima cosa che dovete sapere di me, è che credo nei sogni. Presagi. Premonizioni.” L’incipit del tuo ultimo romanzo ci proietta subito in una dimensione particolare, in un’atmosfera quasi magica, che poi persiste per tutto il corso del racconto. La presenza del gufo delle nevi, quella dell’ursulina, il mistero che avvolge la nascita della protagonista stessa…sono tutti elementi che rendono questo thriller diverso dai precedenti. In che modo sei riuscito a gestire la transizione dal genere thriller tradizionale alla creazione di un’atmosfera magica e misteriosa nel tuo ultimo romanzo? In che modo tali aspetti hanno influenzato la trama del tuo thriller e il processo creativo? L’idea di inserirli nel narrato si è sviluppata poco per volta durante la stesura del romanzo, oppure è nata insieme al romanzo stesso?

Bian Freeman: Sì, questi elementi sono una dimensione importante in questo libro – e volevo che Il rumore del silenzio”avesse una qualità quasi spirituale. È diverso dall’ambiente reale e grintoso di molti dei miei altri libri (come gli altri romanzi di Jonathan Stride), ma si adatta al tipo di donna che è Shelby. Dato che il libro è raccontato in prima persona, ho pensato che l’ambiente dovrebbe riflettere la visione più magica di Shelby sul mondo. Ma non è stata una transizione facile! Probabilmente ho riscritto il prologo di questo libro più volte di qualsiasi altro che io abbia mai scritto, perché volevo che l’introduzione di Shelby fosse perfetta – cosicché il lettore avesse una connessione emotiva immediata con lei.

TL: Il libro è ambientato nella contea di Mittel, un luogo senza dubbio suggestivo soprattutto per lo scenario naturale in cui è immerso, costituito da laghi, boschi e piccoli villaggi. In che modo la scelta di questa ambientazione ha favorito la creazione della suspense e delle atmosfere tipiche di questo romanzo?

BF: I lettori riconosceranno che quasi tutti i miei libri usano tipicamente impostazioni “reali” – città reali, edifici reali, imprese reali, luoghi reali. Mi piace l’autenticità nel descrivere luoghi che le persone possano effettivamente visitare. Ma non volevo “limitare” l’impostazione di questo libro. Volevo che sembrasse più universale, come se questi eventi potessero accadere ovunque. Così ho creato Mittel County per mostrare come un ambiente tranquillo e bello possa comunque nascondere traumi e oscurità. Si potrebbe desiderare di vivere in un posto incantevole come Mittel County, ma non è privo di sfide che qualsiasi posto potrebbe affrontare.

TL: Uno dei temi centrali de “Il rumore del silenzio” è la famiglia: da quella particolarissima della protagonista Shelby Lake a quella del bimbo scomparso; da quella del vice sceriffo Adam  (la cui madre ambiziosissima ne condiziona l’esistenza) a quella del dottor Nadler (che ha un ruolo chiave nella storia). Che peso assume la famiglia nel mondo del crimine, attualmente? E quale ruolo assume nel genere thriller, visto che il romanzo si concentra sulla presenza di famiglie disfunzionali?

BF: È vero che i “thriller familiari” hanno preso il sopravvento sul genere in una certa misura! Ci sono un sacco di libri che offrono motivi per diffidare di tuo marito, moglie, figlio, madre, padre… forse anche il tuo gatto! Quindi non volevo scrivere un tipico thriller di famiglia. Invece, volevo semplicemente creare dei veri personaggi tridimensionali che lottano con le relazioni nella loro vita, come tutti noi. Ma il mistero in realtà non riguarda la famiglia; riguarda gli effetti a catena di come una tragedia cambia la vita delle persone e altera le dinamiche familiari (nel bene e nel male).

TL: Shelby non ha conosciuto la propria madre, ma ha “adottato” Monica, la segretaria “tuttofare” di suo padre (lo sceriffo della contea) come figura femminile di riferimento; nello stesso tempo, si trova a fare da madre alla giovane e turbolenta Anna, rimasta orfana da piccola. Qual è il ruolo delle relazioni di Shelby con Monica e Anna nella sua crescita come donna e personaggio nel tuo romanzo? In definitiva, come si intrecciano queste relazioni interpersonali per creare un ritratto complesso e vivo di una donna alla ricerca della sua identità e del suo posto nel mondo?

BF: Ho impiegato diverso tempo per capire quanto tempo inserire tra le parti 1 e 2 del libro. Alla fine, ho usato un intervallo di dieci anni – molto lungo per un thriller. Ma volevo mostrare la crescita (o, in alcuni casi, il declino) dei personaggi, e come le loro vite sono cambiate dopo la scomparsa di Jeremiah. Nel caso di Shelby, deve trovare la sua maturità e il suo posto nel mondo (dal momento che non ha una madre per mostrarle chi è) – e così il suo rapporto con Anna diventa centrale per l’intero libro. Alla fine, si potrebbe sostenere che il mistero di Jeremiah è secondario alla storia. Il romanzo è centrato su Shelby e Anna.

TL: L’agente speciale dell’FBI Bentley Reed, cui viene assegnato il caso della scomparsa di Jeremiah, è definito, prima ancora di entrare in azione, “un elefante in un negozio di porcellane”. È un personaggio a volte saccente, a volte rude, ma brillante e preparatissimo. Ciò nonostante, non è lui a risolvere il caso. Quali doti devono avere i tuoi investigatori per ottenere successo nelle indagini? C’è una caratteristica essenziale che accomuna i tuoi detective, pur nella loro diversità?

BF: Ottima domanda – ma no, in realtà, penso che tutti i miei eroi detective sono molto diversi. Si approcciano ai casi con diversi punti di forza e abilità, che danno forma al modo in cui risolvono il crimine.  Stride non assomiglia a Frost, che non è come Cab Bolton, il quale non ricorda Shelby Lake. In un certo senso, Bentley Reed è tra gli investigatori dei miei libri il più “tradizionale”, ma alla fine riconosce che Shelby conosce la sua zona e la sua gente meglio di lui.  Lei vede motivazioni ed emozioni; lui vede solo prove.  Così cresce un po’ durante il corso del libro.

TL: Dato il tuo vasto assortimento di serie di libri, tutti con personaggi principali diversi, il tuo ultimo romanzo, Il rumore del silenzio, introduce una nuova protagonista: Shelby Lake. Quali sono i tuoi progetti per questa nuova serie narrativa e come pensi che questo personaggio possa evolversi nel tempo?

BF: Ho scritto un sequel de “Il rumore del silenzio” che negli Stati Uniti è intitolato “THE URSULINA” . Spero che arrivi presto in Italia! L’URSULINA è in parte un prequel, in parte un sequel e in parte un libro autoconclusivo. I libri sono separati, eppure sono così vicini che li vedo più come un lungo progetto creativo, piuttosto che due romanzi. C’è anche una tale chiusura emotiva alla fine di THE URSULINA che non sono sicuro di voler riaprire la vita dei personaggi. Sono perfetti così come sono.

TL: Hai scritto diverse serie di libri, ad esempio quella di J. Stride, quella di F. Easton o quella di Cab Bolton. Che progetti hai per Il rumore del silenzio? Sarà il primo romanzo di un nuovo filone narrativo? Che aspetti ti piacciono di più della creazione di personaggi femminili rispetto a quelli maschili e quali sfide creative hai incontrato durante il processo di sviluppo di Shelby Lake?

BF: Scrivere un romanzo in prima persona dal punto di vista femminile è stata una sfida creativa e affascinante per me! È un’esperienza molto diversa scrivere dalla prospettiva di un singolo personaggio. Devi entrare in profondità nella testa del tuo personaggio narrante. È una strana relazione, costruire la fiducia con il tuo stesso personaggio. È quasi come se avessero bisogno di darti il permesso di raccontare la loro storia e sviluppare la volontà di condividere i loro segreti con te. Ci ho messo un po’ prima che Shelby raggiungesse quel livello di intimità con me, per arrivare al punto in cui mi avrebbe davvero lasciato entrare nella sua vita.

TL: Da anni i tuoi libri sono in cima alle classifiche di vendita; il genere thriller, anche in campo cinematografico, è amatissimo dal pubblico. Perché, a tuo avviso, siamo così attratti dal tema del Male?

BF: Siamo attratti dal male? O in realtà ci piace vedere i puzzle del male risolti – dato che tanti crimini della vera vita non ci danno mai quel senso di giustizia? Non ne sono sicuro!  Ma ironicamente, il mio obiettivo principale ne “IL RUMORE DEL SILENZIO” era quello di scrivere un drammatico, mistero suspense senza “male “nel libro. Non ci sono personaggi “cattivi” in questo romanzo – solo persone buone che commettono errori terribili. Ma, purtroppo, sappiamo dove di solito portano le buone intenzioni.

TL: Uno scrittore di successo è prima di tutto un grande lettore. Quali libri hanno contribuito in modo essenziale alla tua formazione? Quali hanno determinato la scelta di diventare scrittore? E scrittore di thriller?

BF: Ho imparato così tanto dagli scrittori che ho letto crescendo! Ho letto un sacco di “gialli” e thriller, ma ho anche letto i grandi scrittori drammatici come James Michener, Leon Uris, e Irving Wallace. Forse è per questo che non scrivo thriller “tradizionali”. Mi piace approfondire l’anima dei miei personaggi – per scrivere thriller che hanno un cuore emotivo.

TL: Prima di salutarci, quale messaggio o augurio vorresti inviare ai lettori di Thriller life?

BF: Voglio dire quanto amo i miei lettori italiani! Sono i migliori al mondo. Amo la loro passione e il loro entusiasmo per i miei libri. Quindi, se ti piace il mio lavoro, contattami e dimmelo. Adoro ricevere e-mail da lettori e post su Facebook, Twitter e Instagram. E rispondo sempre personalmente!

Thriller Life ringrazia Brian Freeman per la gentilezza.

a cura di Sartisa, Katya ed Edy

Traduzione a cura di Bà

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